Compagni, adesso che si fa? Dibattito a sinistra

Per un nuovo soggetto politico della sinistra anti-liberista.  di Marco dal Toso.   Intervento nell’ambito dell’ iniziativa “Compagni, adesso che si fa? Dibattito a sinista”, del nostro Centro Concetto Marchesi.

alfa-romeo-rep-torni-1920Le elezioni politiche  del febbraio 2013 sono state per la sinistra italiana  e per il nostro partito (PRC) una vera e propria disfatta.

Ragioni politiche, culturali e di trasformazione  sociale della realta’  di lungo periodo l’hanno determinata e non si puo’, ovviamente, addebitare solo  all’ ultima fase  relativa alla  scelta della costituzione del cartello elettorale di Rivoluzione Civile la principale  responsabilita’. La sconfitta riguarda  tutta la sinistra; il centro-sinistra nel suo insieme (il risultato del Pd e Sel sono fortemente al di sotto delle aspettative) e la sinistra radicale che vorremmo cercare di rappresentare.

Sel, che sembra muoversi verso una possibile confluenza all’interno del Pd, e’ attraversata da pesanti contraddizioni interne, raggiunge l’unico obiettivo (certamente non indifferente ) di ottenere, grazie al “porcellum”, una piu’ che sufficiente  rappresentanza istituzionale . Anche la gestione della vicenda relativa all’elezione del Presidente della Repubblica potrebbe essere uno spartiacque definitivo per la rappresentazione di una sinistra istituzionale che vuole muoversi, in sintonia con la costituzione repubblicana (centralita’ del lavoro e difesa dei beni comuni) oppure  in continuita’ con il liberismo temperato praticato nel nostro paese  anche dal centro – sinistra  e sostenuto dalle istituzioni europee in tutti questi anni .

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Sanità pubblica. Proposta Mantovani: ticket progressivi rispetto al reddito

Pubblichiamo questo contributo di Albarosa Raimondi (già vice direttrice sanitaria del Policlinico di Milano) sui “ticket progressivi”. La Redazione del sito.

A proposito di sanità e di partecipazione alla spesa sanitaria, è di questi giorni la notizia che Mantovani, nuovo assessore alla sanità in Regione Lombardia, La nuova sede Regione Lombardiaproporrebbe i ticket progressivi rispetto al reddito, dimenticando evidentemente che la sanità pubblica, e ormai da un decennio circa con l’introduzione dei criteri di accreditamento anche quella privata accreditata, dovrebbe essere garantita, così come lo è stato per l’appunto fino ad un decennio fa, dalla fiscalità generale.

Infatti tra le motivazioni delle onerose trattenute sugli stipendi, sulle pensioni e comunque su ogni reddito (ovviamente dichiarato) vi è proprio il “sostentamento” della sanità pubblica che dovrebbe garantire il rispetto del trattamento sanitario uguale per tutti, al fine proprio di eliminare le divergenze di trattamento tra le varie categorie di persone, come esisteva fino alla fine degli anni ’70 prima della riforma sanitaria e della istituzione del Servizio Sanitario Nazionale.

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La questione morale

          Intervista a Enrico Berlinguer – La Repubblica, 28 luglio1981

«I partiti sono diventati macchine di potere»   

 «I partiti non fanno più politica», dice Enrico Berlinguer.

«I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia».

Eugenio Scalfari

La passione è finita?

Per noi comunisti la passione non è finita. Ma per gli altri? Non voglio dar giudizi e mettere il piede in casa altrui, ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, e non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi. Per la DC: Bisaglia in Veneto, Gava in Campania, Lattanzio in Puglia, Andreotti nel Lazio, De Mita ad Avellino, Gaspari in Abruzzo, Forlani nelle Marche e così via. Ma per i socialisti, più o meno, è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora…

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Dibattito a Sinistra

La pesante sconfitta subita alle ultime elezioni politiche dalla sinistra comunista e di alternativa anticapitalistica , che aveva investito nella lista unitaria “Rivoluzione Civile”, impone ai comunisti e ai marxisti italiani la necessità di una approfondita analisi e di un serrato confronto. La ricerca deve riguardare  i motivi  che l’hanno causata e, soprattutto, le iniziative  che occorre mettere in campo per aprire una prospettiva concreta per la presenza in Italia di una forza politica in grado di rappresentare e di tutelare coerentemente gli interessi del mondo del lavoro, nelle sue varie articolazioni, e gli interessi generali della stragrande maggioranza del  popolo italiano.

Il Centro Culturale Concetto Marchesi, che già ventidue anni fa, quando fu sciolto il PCI, fu concretamente il luogo in cui si sviluppò l’iniziativa per la costruzione del Movimento per la Rifondazione comunista, si propone anche oggi come uno dei contenitori in cui poter sviluppare un proficuo dibattito fra tutti coloro che sono interessati e aspirano ad aprire una concreta prospettiva di tipo socialista per il nostro Paese.

Apriamo, pertanto, questo dibattito, pubblicando una prima riflessione di Bruno Casati, Presidente del nostro Centro Culturale.

Sollecitiamo, naturalmente, altri contributi e riflessioni.

La Redazione del sito.

Compagni, adesso che si fa?

di Bruno Casati *                                                                                                               

Chi l’avrebbe detto? Chi l’avrebbe mai detto che, con il voto di Febbraio, il M5S sarebbe diventato la seconda forza politica di questo strano Paese e che sarebbe stato un comico ad avere in pugno la golden share del Governo italiano? E ancora, chi l’avrebbe mai detto che la coalizione di Bersani sarebbe riuscita a spuntarla nel voto, ma solo grazie al fatto che nella “corsa del gambero”, in cui vince chi arretra di meno, Berlusconi ha perso qualcosa come sei milioni di voti contro i tre milioni e mezzo lasciati sul campo dal PD e, malgrado ciò, il Berlusconi dato per morto sfiora il sorpasso? E infine, chi l’avrebbe mai detto che, dopo la pensata del Governo Tecnico, oggi, un Governo, avendo oltretutto mantenuto  una pazzesca legge elettorale, è di fatto senza maggioranza e, quindi, le elezioni sono annunciate, con il giovane Renzi che, in riva all’Arno, aspetta il passaggio galleggiante del povero Bersani? E da ultimo, chi l’avrebbe mai detto che le destre unite si sarebbero confermate,  questo è gravissimo, alla  guida della Regione Lombardia, malgrado le reiterate nefandezze di Formigoni e le porcherie di una Lega che dimezza sì i propri consensi in soli due anni, passando dal 26 al 13%, ma oggi si trova a dirigere tutto il Nord produttivo del Paese, fatta forte  della campagna elettorale di un PD tremebondo che è arrivato al voto nazionale dopo un anno passato a emendare timidamente Monti e, in Lombardia, per l’ennesima volta, si è inventato un candidato Presidente impalpabile,  che non ha fatto nemmeno la  campagna elettorale?

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